Il movimento circolare delle pale di un impianto eolico su una collina assolata dell’Appennino italiano e l’andirivieni verticale di una pompa a olio nella pianura texana dialogano a distanza nel film Wolf Chaser, ideato da Vittoria Chierici e realizzato in collaborazione con Phil Hartley. Le riprese alternano particolari ingranditi delle due strutture, visioni d’insieme e rielaborazioni digitali che sciolgono le immagini in un caleidoscopio di colori quasi biologici. Ne risulta una danza cadenzata che libera i suoi protagonisti dalla loro natura meccanica per trasformarli in esseri mitologici ancestrali che partecipano all’armonia del mondo con le loro movenze rallentate. La suggestiva colonna sonora del filmato è una pièce musicale composta da Eve Beglarian in cui il violino e le percussioni metalliche contrappuntano su un tappeto sonoro ottenuto registrando le vibrazioni di uno strumento particolarissimo, il wolf chaser che dà il titolo all’opera.
Si tratta di un utensile artigianale ricavato da fanoni di balena che le popolazioni artiche utilizzano per spaventare i lupi: la sua presenza, che rimanda ad una realtà antitecnologica dove la sopravvivenza è possibile anche senza sopraffazione violenta, contribuisce ad amalgamare la musica e le immagini in un unico ritmo naturale.
EMANUELA ZANON